Antonio Napolitano




Una sorta di caratteristica genetica che si tramanda in generazione in generazione: è l’amore per l’uva e per il vino, quello stesso amore che Antonio Napolitano aveva negli anni Cinquanta e che ha trasmesso ai suoi figli. Tante soddisfazioni personali, ma anche la necessità di rinnovare e di adattarsi ai rinnovati contesti dell’enologia contemporanea. La produzione si incentra sulle uve tipiche dell’Irpinia, prevedendo tra gli altri il Taurasi da uve 100% Aglianico, il Donna Grazia dei Campi Taurasini, il Fiaba (100% Fiano d’Avellino) e il Margaal, quest’ultimo 100% Greco di tufo in purezza. Richiamo interessante alla storia familiare è quello di Donna Grazia, la madre degli attuali produttori della Antonio Napolitano: è il vino dal quale tutto è iniziato, un’avventura che richiama la voglia di vinificare attraverso le emozioni, la condivisione del rapporto con il territorio. Il vino si fa moderno ma non dimentica la sua storia, i profumi e le sensazioni. L’equilibrio tra innovazione e memoria viene raccontato attraverso un calice di buon vino campano, in una regione che sa esprimere in maniera eccellente le mille sfumature dell’enologia.

INFORMAZIONI | |
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Regione | Campania |
Vini principali | Aglianico, Fiano di Avellino e Greco di Tufo |
Ettari vitati | 3 |
Produzione annua | 60.000 bt |
Indirizzo | Via Aldo Pini, 8 – 83100 Avellino |