Roberto e Andrea sono due “winemakers”, termine tanto moderno quanto adatto a una realtà – quella enologica – in costante evoluzione e trasformazione. La molteplicità dei fattori concorrenti, l’importanza del territorio sono per i nostri due protagonisti le basi fondanti di un lavoro che l’enologo interpreta basandosi sull’oggettività degli elementi, trasformando l’uva in vino e svelando così il messaggio che ciascun terroir nasconde intrinsecamente. Siamo ad Arquà Petrarca, gioiello di storia e natura immerso negli opulenti Colli Euganei, buen retiro dei veneti (e non solo) che cercano relax e serenità immersi in acque termali o sorseggiando calici bianchi e rossi con vista. Un clima mite che si separa dalle rigidità della vicina Pianura Padana, che rende i vini più minerali, profumati e dal bouquet ricco. Il tutto, poi, realizzato nel profondo rispetto dell’ambiente: per questo, Ca’ Avignone valuta di anno in anno la carbon footprint, ovvero l’impronta ambientale della sua produzione e, avvalendosi di esperti nel settore, modella il sistema di gestione aziendale al fine di ridurre in ogni fase produttiva (vigna, cantina, imbottigliamento) la produzione di CO2. Minimo ricorso ai prodotti chimici, contenimento nell’uso energetico e idrico e uso di packaging sostenibile sono solo alcune delle best practices di una cantina che propone un vino tanto buono quanto rispettoso della natura che ci circonda.