Cupirosso


Cupirosso
"Artigianale, biologico, sostenibile: i vini di Irene incontrano la tradizione toscana"

Può una giornalista, improvvisamente, abbandonare registratore e taccuino e immergersi nel magico mondo del vino? Se il suo nome è Irene de Gasparis, sì. Proprio a Irene si deve la recente storia di Cupirosso, una cantina di Magliano in Toscana, zona dal carattere enogastronomico ben determinato. Qui la produzione del vino è pura, autentica, essenzialmente semplice e si basa su tre soli vini: un Audace DOC Maremma Toscana Vermentino, un Silente DOC Maremma Toscana Rosato e un Suadente DOC Maremma Toscana Sangiovese. Tre denominazioni d’origine controllata, realizzate promuovendo una scelta aziendale che premia qualità, ecosostenibilità, tradizione e innovazione: ne sono una dimostrazione l’adesione al Consorzio di Tutela Maremma Toscana e alla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. Insieme alla nostra eroina dei vigneti, c’è Christian Mouthuy, un ingegnere e consulente di management che ha abbandonato i numeri per dedicarsi corpo e anima al buon bere. Lo ha fatto non rinunciando alle sue competenze, ma mettendole a servizio di un progetto nuovo, di una consapevolezza maggiore per la natura e l’ecosistema. E i risultati si vedono: Cupirosso è una realtà ecosostenibile fin dalle radici: vasi comunicanti, caduta per gravità, uso di coibentazione termica, impiego di energia proveniente da fonti rinnovabili, conservazione e recupero dell’acqua, compostaggio, vetro leggero. Produrre un buon vino non significa farlo calpestando, ma anzi valorizzando ogni singolo aspetto della natura e delle vigne dalle quali nascono le uve. Cupirosso lo dimostra, e gli esperti lo hanno capito: nei primi mesi del 2020 i suoi vini hanno ottenuto grandissimi riconoscimenti, compreso un 92 di Luca Maroni per il suo Rosato e un 90 per il Vermentino. Bere bene, bere sostenibile: ecco il leitmotiv di Cupirosso.
