Gaffino


Gaffino
"La “lazialità” del vino è garantita"

Da un lato il Mar Tirreno, il grande specchio d’acqua che separa la penisola dalla Sardegna e dalla Sicilia. Dall’altro il quiescente Vulcano Laziale, dominato dall’antico Tempio di Giove che è oggi soltanto un bel ricordo per i visitatori che percorrono la romana Via Sacra. Federico Gaffino decide di stabilire qui, alle porte di Roma, in piena Campagna romana il suo piccolo mondo dedicato al vino. Nato a Glasgow da una famiglia di contadini emigrati, torna in Italia e da il via a un progetto che oggi Gabriele, come responsabile unico, si estende per 32 ettari nei dintorni di Ardea, uno dei comuni che separano la Capitale da Latina. Le condizioni pedoclimatiche della provincia romana sono ottimali per la nascita di uve di qualità: c’è una buona escursione termica, le precipitazioni non mancano e il terreno vulcanico restituisce i nutrimenti necessari. La vinificazione viene fatta rigorosamente a mano, le uve impiegate sono quelle che si raccolgono senza nessuna aggiunta. La “lazialità” del vino è garantita dall’uso di uve tipiche di questo territorio come il Cesanese, il Trebbiano e la Malvasia, con l’aggiunta di Merlot, Syrah e Cabernet che restituiscono vini più internazionali e di facile vendita. Nei nomi delle bottiglie c’è un tocco di storia e popolarità romana, a cominciare dalla Fojetta, che nelle bettole di Roma era il mezzo litro richiesto dai clienti abituali e decantato anche negli stornelli.
